Affidamento dei figli minori: va privilegiato il genitore più solido

Necessario tutelare la prole e puntare sul genitore in grado di ridurre i danni derivati dalla disgregazione del nucleo familiare

Affidamento dei figli minori: va privilegiato il genitore più solido

Nella delicata materia dell’affidamento dei figli minori, il giudice deve fare affidamento, sia durante la separazione che durante il divorzio, sul criterio primario dall’esclusivo interesse morale e materiale della prole, privilegiando perciò quel genitore che appaia, in quel momento, come il più idoneo a ridurre i danni derivati dalla disgregazione del nucleo familiare e ad assicurare il migliore sviluppo della personalità del minore. Tale genitore, cioè quello più solido, va individuato valutando la capacità del padre e della madre di crescere ed educare il figlio nella nuova situazione di genitore singolo. E in questa ottica il giudizio del magistrato deve ancorarsi ad elementi concreti e può fondarsi sulle modalità con cui il genitore ha svolto in passato il proprio ruolo, con particolare riferimento alla sua capacità di relazione affettiva col figlio, di attenzione, di comprensione, di educazione, di disponibilità ad un assiduo rapporto. Decisivo, poi, anche il riferimento alla personalità del genitore, alle sue consuetudini di vita e all’ambiente che è in grado di offrire al minore. Tirando le somme, il criterio fondamentale è rappresentato dall’esclusivo interesse morale e materiale dei figli. Proprio per questo, il giudice non può essere vincolato alle richieste avanzate dai genitori del minore ed ai relativi accordi tra loro intercorsi. (Ordinanza 27348 del 19 settembre 2022 della Corte di Cassazione)

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