Affido ‘super esclusivo’ del figlio alla madre se il padre non riesce a gestire il rapporto col minore
I giudici sottolineano però le misure di riavvicinamento tra il minore e il padre, come testimoniato dai dettagli relativi a modalità degli incontri padre-figlio e ai relativi controlli

Legittimo l’affidamento ‘super esclusivo’ del figlio alla madre per tutelare il minore e consentirgli, allo stesso tempo, di avere ancora una prospettiva di rapporto col padre. I giudici, chiamati a prendere in esame un caso delicato, osservano che è stata proprio la ricerca di un equo contemperamento tra l’esigenza, tanto del padre che del minore, ad una ricostruzione adeguata della loro relazione e quella di garantire, medio tempore, una crescita non traumatica del minore, a legittimare l’adozione di misure sospensive della responsabilità genitoriale a carico dell’uomo, in ragione dell’acclarata sua incapacità di gestire in modo non pregiudizievole il rapporto col minore. I giudici aggiungono però che la sacrosanta conferma della misura dell’affidamento ‘super esclusivo’ del minore alla madre è stata comunque temperata con le misure di riavvicinamento tra il minore e il padre, come testimoniato dai dettagli relativi a modalità degli incontri padre-figlio e ai relativi controlli e come certificato anche dal ruolo affidato ai ‘Servizi sociali’ per l’individuazione di modalità e tempistiche per la ripresa della relazione tra padre e figlio, tenuto conto delle condizioni psico emotive del minore. (Ordinanza 3272 del 2 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)