AIGA: l’amministratore di sostegno deve essere “retribuito”

La proposta di legge presentata da AIGA mira a garantire un equo compenso per gli amministratori di sostegno al fine di evitare lesioni alla dignità professionale.

AIGA: l’amministratore di sostegno deve essere “retribuito”

La proposta di legge avanzata dall'Associazione Italiana Genitorialità e Adozione (AIGA) mira a riformare la figura dell'amministratore di sostegno. Secondo la proposta, nel caso in cui l’ amministratore di sostegno è anche un avvocato iscritto all’albo, dovrebbe ricevere una retribuzione. Il compenso dovrebbe essere calcolato sulla base della complessità delle attività di gestione, utilizzando un sistema di tariffe che tengano conto del "patrimonio mobiliare" disponibile o investito al momento della liquidazione dell’indennità.

Il principale obiettivo della proposta è garantire la tutela dei diritti delle persone vulnerabili e riconoscere il ruolo degli operatori professionali iscritti negli albi professionali in qualità di amministratori di sostegno. Questo è particolarmente importante vista la crescente domanda di amministrazione di sostegno dovuta all'invecchiamento della popolazione e alla frammentazione delle famiglie. Mentre la normativa proposta mirava a coinvolgere principalmente familiari e istituzioni, i Giudici Tutelari hanno iniziato a nominare anche figure esterne, esperti in materie giuridiche ed economiche, da elenchi di professionali presenti presso i Tribunali.

AIGA sottolinea la necessità di garantire un adeguato compenso agli amministratori di sostegno per evitare danni alla loro dignità professionale, proponendo una revisione dei criteri di determinazione dell'indennità. La proposta legislativa introduce un sistema di compensi variabili in base al patrimonio gestito, con una tabella che indica le fasce di compenso. Per i meno abbienti, è prevista l'applicazione delle norme sul Patrocinio a spese dello Stato.

La proposta, composta da sette articoli, definisce chiaramente i compiti dell'amministratore di sostegno, riconoscendo la natura professionale del loro lavoro e l'applicazione delle norme relative al Patrocinio a spese dello Stato, quando necessario. La proposta include anche l'inserimento dei professionisti iscritti agli albi come amministratori di sostegno tra gli ausiliari del giudice, evidenziando l'importanza di una remunerazione equa e dignitosa per il loro lavoro.

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