Anziana signora ‘preda’ della badante nominata sua erede universale: nulli i testamenti
Accolta la tesi proposta dai familiari della anziana signora, tesi mirata a porre in evidenza lo stato di incapacità della loro congiunta, stato di cui la badante aveva approfittato in pieno

La disposizione testamentaria può dirsi effetto di dolo allorché vi sia prova dell’uso di mezzi fraudolenti che, avuto riguardo all’età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito del testatore, siano stati idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso verso cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata. L’idoneità dei mezzi fraudolenti usati deve essere valutata con criteri di larghezza nei casi in cui il testatore, affetto da malattie senili che causano debolezze decisionali ed affievolimenti della consapevolezza affettiva, sia più facilmente predisposto a subire l’influenza dei soggetti che lo accudiscono o con cui da ultimo trascorre la maggior parte delle sue giornate. Questo il paletto fissato dai giudici, chiamati a prendere in esame il contenzioso concernente l’impugnazione di ben quattro testamenti olografi con cui una donna aveva nominato quale erede universale la sua badante. Accolta la tesi proposta dai familiari della anziana signora, tesi mirata a porre in evidenza lo stato di incapacità della loro congiunta, stato di cui la badante aveva approfittato in pieno, come testimoniato dalla sua ingerenze nelle decisioni economiche della persona anziana a lei affidata. (Ordinanza 30424 del 17 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)