Assegno all’ex moglie che, sposatasi giovanissima, si è dedicata alla famiglia
Decisiva la constatazione che la donna ha abbandonato il lavoro per dedicarsi ai figli e alla famiglia

Sacrosanto l’assegno divorzile per la donna che si è sposata giovanissima e ha abbandonato il lavoro – come operaia – per dedicarsi ai figli e alla famiglia e che oggi, a distanza di quasi trentacinque anni, è riuscita solo a trovare un’occupazione ‘in nero’ come collaboratrice familiare. Inutili le obiezioni proposte dall’ex marito, poiché i giudici ritengono di avere adeguatamente valutato la situazione economica dei due ex coniugi. Più precisamente, risulta accertato che la donna aveva 18 anni all’epoca del matrimonio e, dopo la rottura avvenuta dopo trentatré anni di matrimonio, lavora oggi come colf irregolare avendo lasciato il lavoro di operaia per dedicarsi alla famiglia ed alla crescita dei tre figli. Nessun dubbio, quindi, sul fatto che ella abbia contribuito alla conduzione della vita familiare ed alla formazione del patrimonio comune sulla base dell’impostazione concordata tra i coniugi in relazione alla vita matrimoniale. Per quanto concerne poi il raffronto delle condizioni economiche dei due ex coniugi, il diritto della ex moglie a ricevere un assegno divorzile è conseguenza, secondo i giudici, anche della sua precaria situazione economica, frutto delle scelte prese in regime di matrimonio. Dal lato dell’ex marito, infine, è irrilevante il riferimento da lui fatto alle rate da lui sostenute mensilmente per comprare beni di consumo: tali acquisti sono frutto di scelte volontarie e, quindi, della relativa decurtazione di reddito non può tenersi conto, chiariscono i giudici. (Ordinanza 29267 dell’11 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)