Assegno di divorzio: necessario tener conto di tutte le allegazioni delle parti

Illogico, precisano i giudici, fare riferimento solo a come nelle conclusioni è stata sintetizzata la domanda relativa all’assegno

Assegno di divorzio: necessario tener conto di tutte le allegazioni delle parti

Nel valutare il diritto alla corresponsione dell’assegno di divorzio deve tenersi conto di tutte le allegazioni delle parti - nei limiti in cui esse risultino provate, anche per presunzioni - e non solo di come nelle conclusioni è stata sintetizzata la domanda. Nel caso specifico, la donna ha osservato che pur se ella ha proposto la domanda di assegno divorzile contemplando l’ipotesi di revoca dell’assegnazione della casa coniugale e facendo riferimento alla necessità di pagare un canone, ha tuttavia ricostruito la complessiva vicenda familiare, allegando che si è sempre dedicata alla famiglia, che ha contribuito all'acquisto della casa familiare e che si è occupata dei figli dopo la separazione, nel disinteresse del padre. Insufficiente il richiamo per la sperequazione economica esistente tra i due ex coniugi, incrementata dalla riduzione degli oneri di mantenimento dei figli già gravanti sull’ex marito, e dalla revoca dell’assegnazione della casa, commisurando l’assegno al canone di locazione che la donna dovrà verosimilmente sostenere, così non correttamente applicando i criteri di valutazione della funzione assistenziale e perequativo-compensativa dell’assegno di divorzio. (Ordinanza 11832 del 5 maggio 2023 della Corte di Cassazione)  

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