Assegno divorzile e mantenimento del figlio: il reddito dell’uomo va calcolato tenendo conto di ritenute fiscali e contributive

Va messo in discussione, invece, il rilievo attribuibile ad altre trattenute effettuate dal datore di lavoro

Assegno divorzile e mantenimento del figlio: il reddito dell’uomo va calcolato tenendo conto di ritenute fiscali e contributive

In tema di assegno divorzile e di contributo al mantenimento del figlio, la determinazione del reddito da lavoro dipendente del soggetto a carico del quale sono richieste quelle prestazioni impone di tenere conto delle ritenute fiscali e contributive operategli in ‘busta paga’ sulla retribuzione. Invece, il rilievo attribuibile, per il medesimo fine, ad altre trattenute ivi eventualmente effettuategli dal datore di lavoro può variare a seconda del loro specifico titolo, dovendosi valutare il grado di necessità del corrispondente esborso. I giudici precisano poi, facendo riferimento al caso loro sottoposto, che è necessario, dunque, laddove si è proceduto alla riduzione dell’entità dell’assegno divorzile riconosciuto alla donna e del contributo per il mantenimento del figlio, verificare da cosa fossero concretamente scaturite le ulteriori trattenute operate in ‘busta paga’ dal datore di lavoro dell’uomo ed evidentemente derivanti, come da documenti acquisiti in giudizio, da atti di disposizione da lui compiuti. (Ordinanza 6515 del 3 marzo 2023 della Corte di Cassazione)  

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