Assegno divorzile, può bastare il richiamo alla disparità patrimoniale tra gli ex coniugi

Necessario dare rilievo al consistente divario reddituale. A maggior ragione, poi, quando il coniuge debole economicamente è penalizzato anche da un problema di salute

Assegno divorzile, può bastare il richiamo alla disparità patrimoniale tra gli ex coniugi

Per l’attribuzione dell’assegno di divorzio può essere sufficiente il richiamo alla disparità patrimoniale esistente tra i due ex coniugi. Secondo i giudici, difatti, nel quantificare la cifra destinata al coniuge che ha diritto all’assegno divorzile, non è obbligatorio prendere in considerazione tutti, e contemporaneamente, i parametri di riferimento indicati dalla normativa, ma si può prescindere da alcuni di essi, dando ovviamente adeguata giustificazione. Nel caso preso in esame dai giudici sono state respinte le obiezioni dell’uomo – un magistrato –, soprattutto tenendo presente il reddito annuale da lui dichiarato, pari a oltre 100.000 euro lordi, a fronte della minore solidità economica dell’ex moglie che, affetta anche da un problema di salute e dichiarata invalida, può contare solo su un assegno pensionistico. I giudici precisano che la quantificazione dell’assegno divorzile deve tenere conto, nel caso specifico, della particolare situazione di salute in cui versa la donna e perciò si deve dare rilievo soprattutto al consistente divario reddituale esistente tra lei e l’ex marito. (Ordinanza 26672 del 9 settembre 2022 della Corte di Cassazione)

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