Battute e dubbi sulla paternità: ciò basta per attestare la conoscenza della relazione extraconiugale della moglie
Inammissibile l’azione di disconoscimento della paternità se proposta in modo intempestivo, ossia oltre il termine decadenziale di un anno dalla conoscenza della relazione extraconiugale da parte della moglie

Sulla consapevolezza dell’uomo in merito al tradimento subito, è possibile fare riferimento anche alle battute allusive da lui fatte, durante la gravidanza della moglie, in merito al non essere suo figlio il nascituro. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici, poi si è fatto riferimento anche ai continui litigi dei coniugi già durante il periodo del concepimento, litigi causati dalla relazione extraconiugale - circostanza, questa, incontestata - della donna, e alla comunicazione con cui la donna aveva annunciato al marito l’intenzione di dare al figlio il proprio cognome. Tali circostanze sono sufficienti, secondo i giudici, per dedurre che, al momento del parto, il marito era stato reso edotto del fatto che il figlio non era stato concepito con lui. E, in questa ottica, un ulteriore indizio è stato individuato nella constatazione che l’uomo ha atteso alcuni giorni prima di registrare la nascita del figlio all’anagrafe. (Ordinanza 29423 del 24 ottobre 2023 della Cassazione)