Calamità naturale in patria e lo straniero si ritrova povero e indebitato: protezione possibile in Italia

Il soggetto che è in fuga dal Paese di origine per il trattamento lì destinato a chi si trovi in condizione di insolvenza rispetto ai propri debiti non persegue un miglioramento economico, ma mira ad evitare trattamenti inumani

Calamità naturale in patria e lo straniero si ritrova povero e indebitato: protezione possibile in Italia

Possibile protezione umanitaria in Italia per lo straniero che è fuggito dal proprio Paese a causa di una calamità naturale che lo ha reso povero e lo ha poi costretto in una grave situazione di indebitamento. Il quadro, relativo alla vicenda di un cittadino del Bangladesh, non consente di parlare di migrante economico, poiché chi è in fuga dal Paese di origine per il trattamento lì destinato a chi si trovi in condizione di insolvenza rispetto ai propri debiti non persegue, precisano i giudici, un miglioramento economico, ma mira ad evitare trattamenti inumani o gravemente ed indebitamente dannosi per la persona. Tirando le somme, va accolto in Italia lo straniero che in patria è destinato a subire una vera e propria persecuzione a causa dei debiti da lui contratti per far fronte a una drammatica situazione di povertà. Respinta, perciò, la tesi secondo cui la calamità naturale e il successivo impoverimento, con annesso indebitamento, costituiscono motivi di natura economica nei quali non è ravvisabile una situazione di particolare vulnerabilità della persona che è scappata dal proprio Paese. (Ordinanza 30387 del 17 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)

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