Convivenza di diciotto mesi col nuovo compagno: la donna può salvare l’assegno divorzile

Per i giudici è proprio l’arco temporale di tale convivenza ad escludere la formazione di una stabile unione more uxorio

Convivenza di diciotto mesi col nuovo compagno: la donna può salvare l’assegno divorzile

Possibile per l’ex moglie ‘salvare’ l’assegno divorzile se la convivenza col nuovo compagno è stata di breve durata. Riprende vigore, nel caso preso in esame dai giudici, l’istanza avanzata da una donna nei confronti dell’ex marito e mirata ad ottenere il riconoscimento dell’assegno divorzile e, allo stesso tempo, di una quota del t.f.r. spettante all’uomo. Non decisivo, secondo i giudici, il fatto che ella abbia intrapreso e portato avanti per un anno e mezzo una convivenza stabile con un nuovo compagno. Su questo punto, in sostanza, non si può negare l’assegno divorzile alla donna in ragione esclusivamente della formazione, da parte sua, di una famiglia di fatto e senza alcuna altra valutazione, concernente la disponibilità per lei di mezzi adeguati, in ordine alla valenza compensativa attribuita all’assegno divorzile. Peraltro, non si può non tenere conto della breve durata della convivenza avuta dalla donna con un nuovo compagno: proprio l’arco temporale di tale convivenza induce ad escludere la formazione di una stabile unione more uxorio. (Ordinanza 33665 del 16 novembre 2022 della Corte di Cassazione)

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