Dazi doganali addizionali sugli ‘zippo’: smentita la Commissione Europea
Evidente l’errore compiuto dalla Commissione e concretizzatosi nel non ascoltare il produttore americano ‘Zippo’ prima della imposizione dei dazi

In sostanza, secondo i giudici, la Commissione Europea ha violato il diritto di ‘Zippo’ di essere ascoltato e, pertanto, il principio di buona amministrazione. Poiché la Commissione Europea sapeva, prima di adottarli, che i dazi doganali addizionali riguardavano in ampia parte gli accendini di ‘Zippo’, essa avrebbe dovuto ascoltare il produttore americano prima della loro imposizione, anche perché disponeva del tempo necessario per farlo. Questo dettaglio è fondamentale, anche perché non si può escludere, aggiungono i giudici, che la Commissione Europea avrebbe deciso diversamente se avesse previamente ascoltato ‘Zippo’, risultato essere l’unico produttore esportare del tipo di accendini in questione dagli Stati Uniti verso l’Unione Europea. A questo proposito, poi, va tenuto presente che nel gennaio 2020 gli Stati Uniti hanno aumentato i dazi doganali sulle importazioni di taluni prodotti in alluminio e in acciaio, e la Commissione Europea ha ritenuto che tale misura fosse diretta a proteggere l’industria nazionale dalla concorrenza estera e così ha replicato imponendo, a partire dall’8 maggio 2020 (e fino al 31 dicembre 2021), dazi doganali addizionali (fino al 20 per cento in più) sulle importazioni nell’Unione Europea di taluni prodotti originari degli Stati Uniti. Segnatamente, solo gli accendini di un certo tipo sono stati gravati da un aumento dei dazi doganali del 20%, e la ‘Zippo Manufacturing’ è risultata l’unico produttore noto di accendini antivento meccanici in metallo negli Stati Uniti, con un’ampia parte dei suoi accendini, distribuiti con il marchio ‘Zippo’, importata nell’Unione Europea. (Sentenza del 18 ottobre 2023 del Tribunale dell’Unione Europea).