Demanialità pubblica automatica per l’immobile di proprietà di un ente pubblico e riconosciuto di interesse storico
Impossibile che tale immobile venga sottratto alla sua destinazione o che sia oggetto di usucapione

L’immobile di proprietà di un ente pubblico, se riconosciuto di interesse storico, archeologico o artistico, è soggetto al regime del demanio pubblico, e, di conseguenza, esso non può essere sottratto alla rispettiva destinazione, né essere oggetto di usucapione. Su questo tema i giudici, poi, ribadiscono che i beni muniti di interesse storico, artistico o archeologico appartenenti allo Stato o ad altri enti pubblici devono considerarsi inalienabili e non assoggettabili a diritti di terzi (se non nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge che li riguardano). Ciò significa che attraverso l’apposizione formale di uno di tali vincoli (mediante specifici provvedimenti amministrativi o l’emanazione di disposizioni normative), dunque, non si costituisce su di essi una nuova qualità , ma semplicemente si attesta l’esistenza di una prerogativa che il bene già possiede per le sue caratteristiche. Respinta, di conseguenza, l’istanza con cui un privato ha chiesto di sentir dichiarare, nei confronti dell’Agenzia del Demanio, l’intervenuto acquisto per usucapione di un immobile intestato al Demanio dello Stato. (Ordinanza 17926 del 22 giugno 2023 della Cassazione)