Domanda di protezione in Italia: valutare il rischio di un danno da perdita di relazioni in Italia

Necessario fare riferimento all’effettivo radicamento dello straniero nel tessuto sociale italiano

Domanda di protezione in Italia: valutare il rischio di un danno da perdita di relazioni in Italia

Per la valutazione della domanda di protezione presentata da un cittadino extracomunitario va tenuta presente la sua specifica situazione personale, ragionando non solo sul rischio di danni futuri, legati alle condizioni oggettive e soggettive che il migrante potrà trovare nel Paese di origine, ma anche sul rischio di un danno attuale da perdita di relazioni affettive, lavorative e, più in generale, economiche e del radicamento nel tessuto sociale italiano raggiunto, danno incidente sul diritto al rispetto della vita privata e familiare e sul diritto alla dignità della persona ed allo svolgimento della propria personalità nelle formazioni sociali. Il caso preso in esame dai giudici riguarda un uomo, originario del Pakistan, che ha raccontato di essere scappato dal proprio Paese dopo che il suo socio nella gestione di una libreria era stato ucciso a seguito della denuncia dell’Imam del villaggio perché nel loro negozio erano stati messi in vendita libri cristiani. I giudici chiariscono che, a fronte di un buon livello di effettiva integrazione in Italia, testimoniato, in questo caso, dal costante e positivo svolgimento di attività lavorativa, è necessaria una corretta valutazione comparativa tra la odierna situazione dello straniero e la possibile compressione del nucleo dei suoi diritti fondamentali, in caso di rientro in patria. (Ordinanza 29687 dell’11 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)

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