Donna si dedica alla famiglia, a seguito di scelta condivisa col marito, e ciò le costa dal punto di vista economico: le va riconosciuto l’assegno divorzile

Fondamentale che l’esistenza di uno squilibrio patrimoniale tra gli ex coniugi trovi ragione nella intrapresa vita matrimoniale, per scelte fatte e ruoli condivisi

Nell’ottica della decisione sulla possibilità di riconoscere l’assegno divorzile è necessario accertare l'impossibilità dell'ex coniuge, che ha richiesto il sostegno economico, di vivere autonomamente e dignitosamente e la necessità di compensarlo per il particolare contributo che dimostri di avere dato alla formazione del patrimonio comune familiare o dell'altro coniuge durante la vita matrimoniale. In questa ottica è necessario anche verificare l’esistenza di uno squilibrio patrimoniale tra gli ex coniugi che trovi ragione nella intrapresa vita matrimoniale, per scelte fatte e ruoli condivisi. Questi i principi che, ribaditi dai giudici, hanno consentito di attribuire l’assegno divorzile a una donna che si era dedicata, per tutta la durata del matrimonio, all’accudimento e all’educazione dei tre figli, e lo aveva fatto a seguito di una scelta condivisa con l’ex-coniuge, costituendo ciò per lei una ragione impeditiva dello svolgimento di attività lavorative. Difatti, l'assegno divorzile deve essere adeguato anche a compensare il coniuge economicamente più debole del sacrificio sopportato per aver rinunciato a realistiche occasioni professionali-reddituali, ribadiscono i giudici. (Ordinanza 13224 del 15 maggio 2023 della Cassazione)

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