I problemi di salute costringono l’ex moglie a ridurre l’orario di lavoro e lo stipendio: le va riconosciuto l’assegno divorzile
Respinta la tesi, proposta dall’uomo, secondo cui la donna ha colpevolmente evitato di attenuare le ripercussioni causate dalla malattia

Assegno divorzile riconosciuto all’ex moglie che a causa di seri problemi di salute – una patologia oncologica, nello specifico – vede ridotti l’orario di lavoro e il conseguente stipendio mensile. Prive di fondamento le obiezioni proposte dall’ex marito e mirate a sostenere che la donna abbia colpevolmente evitato di attenuare le ripercussioni economiche causate dalla malattia e dalla successiva contrazione del reddito da lavoro. Nello specifico, l’uomo ha sostenuto che l’ex moglie, pur essendo stata colpita da una patologia oncologica e dovendo far fronte a una riduzione dell’orario lavorativo, si è mostrata inerte nel richiedere le prestazioni previdenziali e assistenziali che avrebbero attenuato o eliso le conseguenze negative sul suo reddito provocate dalla riduzione dell’orario di lavoro. I giudici ribattono sottolineando che la donna, in seguito alla diagnosticata patologia, non ha mancato di presentare domanda di riconoscimento di invalidità civile, domanda tuttavia disattesa, essendo stata accertata una riduzione permanente della sua capacità lavorativa inferiore al 74%, e aggiungono poi che è la riduzione dell’orario lavorativo – e, quindi, dello stipendio – della donna è stata palesemente provocata dalle sue precarie condizioni di salute. (Ordinanza 26357 del 7 settembre 2022 della Corte di Cassazione)