Impossibile costringere i nipoti a frequentare i nonni

Prioritario è sempre l’interesse del minore, a maggior ragione, poi, in caso di conflittualità tra genitori e nonni

Impensabile costringere i minori a frequentare i nonni. Ciò perché il rapporto coi nonni implica, precisano i giudici, una spontaneità di relazione e non una coercizione. Prioritario è sempre l’interesse del minore, a maggior ragione, poi, in caso di conflittualità tra genitori e nonni. A fronte di una situazione così delicata, e tenendo conto del diritto dei nonni di mantenere rapporti significativi coi nipoti, occorre bilanciare le divergenti posizioni nella maniera più consona al primario interesse del minore, il cui sviluppo è assicurato dal sostegno e dalla cooperazione della comunità parentale, precisano i giudici. Ampliando l’orizzonte, poi, i giudici sottolineano che il carattere del rapporto nonni-nipoti implica una spontaneità di relazione e non una coercizione. Il mantenimento di rapporti significativi non può, perciò, essere assicurato tramite la costrizione del bambino ad una relazione sgradita e non voluta coi nonni, cosicché nessuna frequentazione può essere disposta a dispetto della volontà manifestata da un minore che abbia compiuto i 12 anni o che, comunque, risulti capace di discernimento. Di conseguenza, nel caso preso in esame dai giudici, è necessario indagare quale sia il superiore interesse, specifico e concreto dei bambini nella situazione di conflittualità creatasi fra la famiglia paterna e i nonni. (Ordinanza 2881 del 31 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)

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