‘Indennità premio’ e immobile in eredità mettono a rischio l’assegno divorzile
Plausibile l’istanza avanzata da un uomo e mirata a sottolineare il miglioramento della posizione economica dell’ex moglie

Possibile mettere in discussione l’assegno divorzile riconosciuto in origine all’ex moglie se quest’ultima ha registrato un miglioramento a livello patrimoniale grazie ai beni ricevuti in eredità dalla madre e grazie al riconoscimento di una ‘indennità premio’. Nel caso specifico da loro preso in esame i giudici hanno puntato i riflettori sulla nuova situazione patrimoniale della donna, situazione determinata dalla successione materna e dal riconoscimento di una ‘indennità premio’ e che ha comportato per lei un oggettivo miglioramento. In questo quadro la presunta mancanza di valore economico e reddituale (anche potenziale) del cespite immobiliare, ricevuto dalla donna in eredità, deve essere rigorosamente accertato, anche in relazione alle possibilità di una alienazione parziale o totale, soprattutto tenendo presente che si tratta di un immobile composto di cinque unità abitative e dal valore commerciale di quasi 1.300.000 euro. I giudici hanno poi aggiunto che nell’ottica della valutazione comparativa delle situazioni degli ex coniugi l’oggettivo incremento registrato dalla donna non può essere azzerato in ragione delle sue condizioni psico-fisiche e della presunta non ragionevolezza di un impegno per mettere a reddito il patrimonio immobiliare a disposizione. (Ordinanza 354 del 10 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)