La Cassazione sui cognomi dei minori nei casi di riconoscimento tardivo

Il caso specifico sottoposto all’attenzione della Suprema Corte riguarda una madre che ha chiesto di assegnare al figlio il solo cognome paterno dopo che il padre ha riconosciuto la paternità diversi anni dopo la nascita

La Cassazione sui cognomi dei minori nei casi di riconoscimento tardivo

La Corte d'appello aveva deciso di aggiungere il cognome paterno a quello materno già dato al bambino alla nascita. La madre ha deciso di impugnare questa decisione sostenendo che la Corte d'appello aveva travisato il vero problema e aveva interpretato erroneamente la legge.

 

Il Collegio ricorda a riguardo che la Corte Costituzionale, con la sentenza 131/2022, ha dichiarato che un figlio dovrebbe assumere i cognomi di entrambi i genitori quando vengono riconosciuti contemporaneamente, anziché solo il cognome del padre come previsto dalla legge. Inoltre, relativamente ai casi disciplinati dai commi successivi dell'articolo 262, la scelta del cognome del minore non dovrebbe essere automatica, ma lasciata alla discrezione del giudice per garantire la migliore soluzione per il bambino, considerando l'ambiente in cui è cresciuto. Ed ha quindi sottolineato l’errore da parte della territoriale non avendo valutato attentamente la situazione specifica.

 

In sintesi, è cruciale che la decisione sul cognome del minore venga presa in considerazione con attenzione, garantendo che il benessere del bambino sia al centro della scelta. Il giudice ha il compito di decidere in base alle esigenze del minore, evitando scelte automatiche e assicurando che il diritto del bambino di essere ascoltato sia rispettato, specialmente se ha un'età sufficiente per esprimere un'opinione. (Cass. civ., sez. I, ord., 5 giugno 2024, n. 15654)

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