La Consulta sulle occupazioni illegali in aree demaniali marittime

La Corte costituzionale, con sentenza 70/2024, ha preso in considerazione l’articolo della Legge finanziaria 2007 che ha introdotto nuovi criteri per calcolare gli indennizzi per occupazioni illegali di aree demaniali marittime, incluso il caso di opere abusive inamovibili realizzate retroattivamente

La Consulta sulle occupazioni illegali in aree demaniali marittime

La Consulta ha respinto le contestazioni di legittimità costituzionale riguardo a questa norma ed ha sostenuto che la retroattività di quest’ultima, sebbene riguardi casi gravi di occupazione illegale, è stata giustificata da un equilibrio razionale tra differenti interessi. In particolare, l'obiettivo di valorizzare i beni demaniali e difendere l'ambiente marino è stato considerato prioritario rispetto all'interesse degli autori di occupazioni illegali nella stabilità degli indennizzi.

L'intervento del legislatore è stato visto come mirato ad eliminare disparità ingiuste, poiché prima della modifica normativa, gli indennizzi per occupazioni con opere ingiustificabili erano gli stessi di quelli per occupazioni più lievi senza opere inamovibili. La nuova norma ha cercato di correggere queste disuguaglianze, adattando le sanzioni alle diverse tipologie di infrazioni.

In conclusione, la sentenza della Corte costituzionale ha sottolineato che la retroattività introdotta con la norma ha definito un equilibrio tra diversi interessi costituzionalmente rilevanti, promuovendo la difesa dell'ambiente marino e garantendo una maggiore coerenza e proporzionalità nelle sanzioni per occupazioni illegali con opere abusive inamovibili nelle aree demaniali marittime. (Corte Cost., sent., 23 aprile 2024, n. 70).

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