La convivenza della donna con un nuovo compagno non basta per negarle l’assegno di mantenimento

Solo una stabile convivenza more uxorio fa cessare l'obbligo di mantenimento del coniuge, e la convivenza more uxorio con un nuovo compagno presuppone la dimostrazione di un'effettiva relazione sentimentale stabile

La convivenza della donna con un nuovo compagno non basta per negarle l’assegno di mantenimento

È una forzatura revocare l’assegno di mantenimento alla moglie solo perché è accertata una sua convivenza con una nuovo compagno. Nel caso specifico preso in esame dai giudici si è fatto riferimento alle dichiarazioni rese dal nuovo compagno della donna ad un Maresciallo dei Carabinieri, dichiarazioni in cui egli parlava della donna come una convivente, ed al fatto che l’uomo si era occupato della donna quando a quest’ultima era stato imposto un ‘TSO’, ed infine alle parole dello stesso Maresciallo dei Carabinieri, il quale aveva descritto l’uomo e la donna come una coppia. Ma questi elementi, osservano i giudici non solo non comprovare l’esistenza di un legame affettivo ma non dimostrano neanche un effettivo progetto di vita comune tra la donna e il nuovo compagno, con una effettiva compartecipazione di entrambi alle spese. I giudici ribadiscono che solo una stabile convivenza more uxorio fa cessare l'obbligo di mantenimento del coniuge, ma aggiungono poi che la convivenza more uxorio con un nuovo compagno per il coniuge che richiede l’assegno presuppone la dimostrazione di un'effettiva relazione sentimentale stabile, indice di un progetto di vita idoneo a determinare una frattura tra il preesistente tenore e modello di vita, caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, e il nuovo assetto, che deve essere accertata in modo rigoroso. (Sentenza 6636 del 6 marzo 2023 della Corte di Cassazione)  

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