L’adozione è la strada per il legame del genitore intenzionale col figlio
Coppia gay e figlio nato grazie alla maternità surrogata: genitore è il padre biologico, mentre il padre intenzionale può puntare solo sull’adozione

Respinta in modo definitivo l’istanza con cui due uomini, legati da una relazione sentimentale, hanno chiesto a un Comune la trascrizione dell’atto di nascita, redatto all’estero, in cui venivano indicati entrambi come padri di un bambino nato grazie alla maternità surrogata e figlio biologico di uno solo dei due. Possibile in Italia, allo stato attuale della normativa, chiariscono i giudici, indicare come genitore del minore solo il padre biologico. Il padre intenzionale, ossia il partner del padre biologico, ha una sola soluzione a portata di mano: l’adozione. I giudici chiariscono che il minore nato all’estero mediante il ricorso alla surrogazione di maternità ha un diritto fondamentale al riconoscimento, anche giuridico, del legame sorto in forza del rapporto affettivo instaurato e vissuto con il genitore d’intenzione, ma, aggiungono, tale esigenza è garantita attraverso l’istituto dell’adozione in casi particolari, che, allo stato dell’evoluzione dell’ordinamento, rappresenta lo strumento che consente, da un lato, di conseguire lo status di figlio e, dall’altro, di riconoscere giuridicamente il legame di fatto con il partner del genitore genetico che ne ha condiviso il disegno procreativo concorrendo alla cura del bambino sin dal momento della nascita. (Ordinanza 26967 del 21 settembre 2023 della Cassazione)