Liti continue tra marito e moglie, irrilevante perciò il tradimento perpetrato da lei

Impossibile addebitare la crisi coniugale alla donna, anche se quest’ultima ha avuto una relazione adulterina

Liti continue tra marito e moglie, irrilevante perciò il tradimento perpetrato da lei

Se moglie e marito litigano di continuo, allora si può parlare di crisi coniugale irreversibile. E quindi è illogico addebitare la separazione alla donna, pur avendo quest’ultima avuto una relazione adulterina con un altro uomo. Per i giudici la conclusione è chiara: la separazione non è addebitabile alla moglie fedifraga se il rapporto col marito è già palesemente in crisi, come certificato, ad esempio, da litigi continui. In sostanza, la relazione extraconiugale avuta dalla donna non è da catalogare come la causa della frattura tra i coniugi, bensì come l’effetto di un rapporto ormai usurato e privo di qualsivoglia solidarietà e complicità. I dettagli della vicenda presa in esame dai giudici sono inequivocabili. Dall’analisi del rapporto coniugale è emerso, difatti, che esso era già estremamente compromesso prima dell’inizio della relazione extraconiugale da parte della moglie. Significativo quanto il racconto dalla figlia della coppia: ella ha ricordato i molteplici litigi tra i genitori, con offese da parte del padre nei confronti della madre. A completare il quadro, infine, anche l’atteggiamento prevaricatore tenuto dall’uomo. In conclusione, il contesto familiare era già disgregato precedentemente alla relazione adulterina avuta dalla donna, che quindi non può essere ritenuta colpevole per l’irreversibile crisi coniugale. (Ordinanza 32837 dell’8 novembre 2022 della Corte di Cassazione) 

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