Niente incontri con la nonna se i nipoti esprimono disagio

La Cassazione, confermando un precedente provvedimento, ha negato a un'anziana donna il diritto di incontrare regolarmente i nipoti

Niente incontri con la nonna se i nipoti esprimono disagio

La situazione è aggravata dal fatto che la donna ha evitato di confrontarsi con un consulente incaricato di valutare la sua personalità sotto l'aspetto di possibili impatti sul benessere psico-fisico dei nipoti. Questa scelta è stata interpretata dai giudici come una dimostrazione del disinteresse della nonna nell'approfondire le dinamiche comportamentali e terapeutiche che potrebbero favorire la ricostruzione del legame con i nipoti.

I tribunali di merito hanno considerato il rifiuto della nonna di sottoporsi alla valutazione del consulente come un elemento chiave nel respingere le sue richieste di incontro con i nipoti. Tale valutazione avrebbe dovuto individuare possibili interventi terapeutici utili a migliorare i rapporti tra lei e i nipoti, ma la sua mancata cooperazione ha determinato lo svolgimento degli eventi.

In aggiunta, le relazioni fornite dai Servizi Sociali non hanno evidenziato un contributo significativo fornito dalla nonna al benessere psico-fisico dei nipoti, considerando le violazioni delle regole durante gli incontri con i minori. Nonostante il supporto e gli incontri protratti, la nonna non è riuscita a ricostituire un rapporto armonioso con i nipoti, che hanno manifestato crescenti disagi nei suoi confronti.

Anche dopo il ricorso in Cassazione, i giudici di terzo grado hanno confermato il diniego del diritto ai regolari incontri con i nipoti. È emerso che la nonna ha dimostrato inadeguatezza nei rapporti con i minori, accentuata dal suo rifiuto di collaborare con il consulente. La relazione del consulente ha rivelato il disagio dei minori nell'incontrare la nonna, inclusa un'accusa di aggressione nei confronti della madre da parte della stessa nonna. In definitiva, la mancanza di interesse della nonna a cercare soluzioni per migliorare il rapporto con i nipoti è risultata determinante nell'esito della decisione giudiziaria. (Cassazione, ordinanza n. 9281/2024).

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