Perde il lavoro e usufruisce della NASPI: niente mantenimento per la figlia maggiorenne

La Cassazione ha deciso che un figlio maggiorenne, che è senza lavoro e riceve l'indennità di disoccupazione, non può chiedere al padre di mantenerlo

Perde il lavoro e usufruisce della NASPI: niente mantenimento per la figlia maggiorenne

Dopo il divorzio tra i genitori e l'assegnazione dell'assegno divorzile alla madre, si è discusso se il padre dovesse mantenere i due figli, entrambi maggiorenni e non autonomi finanziariamente. Inizialmente, è stato stabilito che il padre dovesse dare 670 euro al mese a ciascun figlio maggiorenne non autosufficiente. In seguito, in appello, uno dei figli ha perso il diritto al mantenimento poiché aveva trovato un lavoro a tempo determinato considerato stabile e autosufficiente. La figlia ha mantenuto il diritto al mantenimento poiché non autosufficiente, ricevendo la c.d. NASPI e trovandosi in una situazione precaria.

La Cassazione ha deciso di revocare il mantenimento alla figlia, ritenendo che il suo lavoro a tempo determinato e il sussidio della NASPI dimostrassero che era diventata economicamente autosufficiente, escludendo così un nuovo obbligo di mantenimento da parte del padre. I giudici sottolineano che il dovere del genitore di sostenere il figlio adulto continua fino a quando il figlio non dimostri di essere economicamente indipendente. Anche se un figlio trova un lavoro a tempo determinato, ciò potrebbe rappresentare la sua capacità di generare reddito e di essere autonomo economicamente.

Pertanto, l'appello che negava l'autosufficienza economica della figlia solo in base alla fine del lavoro temporaneo e ignorando il sussidio della NASPI è stato dichiarato irrazionale dalla Cassazione. (Cass. civ., ord. n. 8892/2024).

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