Picchia la moglie: anche un solo episodio di percosse basta per addebitare all’uomo la separazione
Respinte le obiezioni difensive mirate a ridimensionare la condotta violenta dell’uomo, accertata tra primo e secondo grado. Per i magistrati non ci sono dubbi: la violenza posta in essere dal marito nei confronti della oramai ex moglie ha provocato l’interruzione del rapporto coniugale

Le percosse subite dalla moglie per mano del marito sono sufficienti, anche a fronte di un solo episodio di violenza, per addebitare all’uomo la separazione della coppia.
Prive di fondamento anche in Cassazione, come già nei primi due gradi di giudizio, le obiezioni sollevate dall’uomo. Anche per i magistrati di terzo grado, difatti, la prova della violenza subita dalla donna, e testimoniata dall’ematoma presente sul suo labbro inferiore, è sufficiente per ritenere il marito colpevole per la rottura coniugale.
Evidente, in sostanza, secondo i giudici, il nesso tra l’azione violenta dell’uomo e l’origine della crisi tra lui e la moglie. Ciò anche tenendo presente che pure «un unico episodio violento» può essere «un comportamento idoneo, comunque, a sconvolgere definitivamente l'equilibrio relazionale della coppia, poiché lesivo della pari dignità della persona» che lo ha subito. Ragionando in questa ottica, per i magistrati non ci sono dubbi: «la violenza posta in essere dall’uomo nei confronti della» oramai ex «moglie, oggetto di percosse» ha provocato «l’interruzione del rapporto coniugale». (Cassazione, ordinanza numero 12662, sezione prima civile, depositata il 9 maggio 2024)