Progetto di riassetto urbano: la valutazione d’impatto ambientale non dipende dalle sue dimensioni
La normativa comunitaria osta a una normativa nazionale che subordina la realizzazione di una valutazione dell’impatto ambientale di progetti di riassetto urbano al superamento di soglie di occupazione di una superficie di almeno quindici ettari e di superficie lorda pavimentata superiore a 150.000 metri quadrati

L’obbligo di realizzare una valutazione d’impatto ambientale di un progetto di riassetto urbano non può dipendere esclusivamente dalle sue dimensioni. Ciò alla luce del diritto dell’Unione Europea che si oppone a soglie fissate a un livello tale che, in pratica, la totalità o la quasi totalità dei progetti di un certo tipo sarebbe a priori sottratta all’obbligo di realizzare tale valutazione. Questo il principio fissato dai giudici, chiamati a prendere in esame il caso relativo ad un’impresa che tempo addietro ha chiesto al Comune di Vienna il rilascio di un permesso di costruire per un progetto collocato nella zona centrale di un sito classificato come patrimonio mondiale dell'Unesco e denominato ‘Centro storico di Vienna’. I giudici chiariscono che la normativa comunitaria osta a una normativa nazionale che subordina la realizzazione di una valutazione dell’impatto ambientale di progetti di riassetto urbano al superamento di soglie di occupazione di una superficie di almeno quindici ettari e di superficie lorda pavimentata superiore a 150.000 metri quadrati. I giudici aggiungono che se uno Stato ricorre a soglie limite per valutare la necessità di procedere a una valutazione dell’impatto ambientale, è necessario prendere in considerazione elementi quali l’ubicazione dei progetti, ad esempio fissando più soglie corrispondenti a diverse dimensioni di progetti, applicabili in funzione della loro natura ed ubicazione. Se il progetto, come quello a Vienna, si trova nella zona centrale di un sito classificato come patrimonio mondiale dell’Unesco, il criterio relativo all’ubicazione dei progetti risulta particolarmente pertinente. In un ambiente urbano in cui lo spazio è limitato, soglie di occupazione di una superficie di almeno quindici ettari e di superficie lorda pavimentata superiore a 150.000 metri quadrati sono talmente elevate che, in pratica, la maggior parte dei progetti di riassetto urbano è a priori sottratta all’obbligo di realizzare una valutazione del loro impatto ambientale. Inoltre, la direttiva osta al rilascio, prima o durante la realizzazione di una necessaria valutazione dell’impatto ambientale o prima della conclusione di un esame caso per caso dell’impatto ambientale diretto a determinare se una siffatta valutazione sia necessaria, di permessi di costruire per progetti individuali di lavori che rientrano nell’ambito di progetti di riassetto urbano più ampi. (Sentenza del 25 maggio 2023 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)