Revisione dell’assegno divorzile: necessario valutare le conseguenze delle circostanze sopravvenute rispetto alla pronuncia di divorzio

Riflettori puntati soprattutto sulla possibile alterazione degli equilibri sanciti dall’assetto economico-patrimoniale sancito dalla sentenza di divorzio

Revisione dell’assegno divorzile: necessario valutare le conseguenze delle circostanze sopravvenute rispetto alla pronuncia di divorzio

Nel procedimento di revisione dell’assegno divorzile il giudice non può procedere ad una nuova ed autonoma valutazione dei presupposti o dell’entità dell’assegno divorzile facendo riferimento ad una diversa ponderazione delle condizioni economiche delle parti rispetto a quella già compiuta in sede di sentenza di divorzio. Necessario, invece, verificare se, ed in quale misura, le circostanze sopravvenute, e provate dalle parti, abbiano alterato gli equilibri sanciti dall’assetto economico-patrimoniale sancito dalla sentenza di divorzio. Per maggiore chiarezza, poi, i giudici ribadiscono che fatti pregressi e ragioni giuridiche non addotte nel giudizio che ha sancito il divorzio non rilevano ai fini della successiva revisione dell'assegno divorzile. Di conseguenza, le pronunce sono suscettibili di modifica quanto ai rapporti economici o all'affidamento dei figli in relazione alla sopravvenienza di fatti nuovi e provati dalle parti, che il giudice deve valutare con attenzione per verificare se abbiano concretamente modificato l'assetto economico-patrimoniale delineato in occasione della ufficializzazione del divorzio. (Ordinanza 6151 dell’1 marzo 2023 della Corte di Cassazione)  

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