Sanità: cosa prevede il c.d. salta code approvato dal Governo?

Il Consiglio dei Ministri n. 84 del 4 giugno ha dato il via libera ad un decreto legge e ad un disegno di legge che mirano all’abbattimento delle liste d’attesa nella sanità pubblica

Sanità: cosa prevede il c.d. salta code approvato dal Governo?

I testi sono stati proposti dal Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della salute Orazio Schillaci e introducono misure per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa e per garantire le prestazioni sanitarie.

Il primo decreto-legge istituisce presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (AGENAS), la Piattaforma nazionale delle liste di attesa, interoperabile con le piattaforme delle liste di ciascuna regione e provincia autonoma, in coerenza con l’obiettivo «Potenziamento del Portale della Trasparenza» previsto dal PNRR. Attraverso il monitoraggio dei dati, nell’ambito del controllo delle agende di prenotazione, si potrà attivare un meccanismo di audit per le aree ove si rilevino inefficienze o anomalie.

Viene inoltre istituito, sempre a fini di monitoraggio e controllo, l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria presso il Ministero della Salute. Gli esiti delle verifiche costituiranno elementi di valutazione ai fini dell’applicazione delle misure sanzionatorie e premiali nei confronti dei responsabili a livello regionale o aziendale, inclusa la revoca o il rinnovo dell’incarico.

Inoltre il testo fa convergere presso il Centro unico di prenotazione (CUP) regionale o infra-regionale, già utilizzato per gli erogatori di servizi sanitari pubblici, anche gli erogatori privati accreditati, ospedalieri e ambulatoriali e si condiziona alla interoperabilità tra CUP pubblici e centri di prenotazione privati la stipula degli accordi contrattuali tra regioni e strutture sanitarie private.

Ma andiamo a vedere nello specifico cosa prevede il testo del disegno di legge per l’abbattimento delle liste d’attesa.

Le norme prevedono:

  • misure per garantire l’appropriatezza prescrittiva ed erogativa delle prestazioni sanitarie, evidenziando l’obbligo del medico curante di attribuire, nella propria prescrizione, la classe di priorità;
  • l’istituzione del Sistema nazionale di governo delle liste di attesa (SINGLA);
  • il nuovo “Registro delle segnalazioni”, presso il Ministero della salute, che i cittadini possono utilizzare per segnalare disservizi in materia di prestazioni sanitarie;
  • la possibilità per regioni e province autonome di aumentare, entro un limite massimo, il limite di spesa ai fini dello smaltimento delle liste d’attesa e di destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive per valorizzare le professionalità dei dirigenti sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione.

Sono previste anche deroghe per l’avvalimento degli specialisti ambulatoriali interni già in servizio a tempo indeterminato e l’incremento delle retribuzioni orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. I medici specializzandi potranno assumere, su base volontaria e fuori dal periodo di formazione, incarichi libero professionali per i servizi di emergenza del Servizio sanitario nazionale, per un periodo di 12 ore settimanali (in luogo delle attuali 8).

Ci sono anche interventi sui limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, prevedendo che tali limiti siano rideterminati nei seguenti valori: di 4 punti percentuali per l’anno 2025 e di 5 punti percentuali a decorrere dall’anno 2026. Le risorse sono prioritariamente destinate alle prestazioni di ricovero e ambulatoriali, erogate dalle strutture sanitarie private accreditate dotate di pronto soccorso, inserite nella rete di emergenza.

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