Se è nota al marito, prima del matrimonio, la personalità inadeguata della moglie, non può essere ritenuta colpevole della separazione

Se la personalità inadeguata - secondo il marito - della moglie si è manifestata sin dal principio del loro rapporto, e cioè prima delle nozze e all’epoca della convivenza prematrimoniale, allora è impossibile considerarla come elemento centrale alla base della crisi irreversibile della coppia. Impossibile, perciò, addebitare alla donna la separazione. Su questo punto i giudici osservano che nel caso loro sottoposto l’uomo ha prospettato che i connotati di personalità inadeguata della moglie si erano rivelati sin dal principio del loro rapporto, già prima del matrimonio e al tempo della convivenza prematrimoniale, e ciò mina irrimediabilmente la pretesa dell’uomo di far risalire a quella personalità la causa prima della crisi matrimoniale, che aveva reso intollerabile la prosecuzione della convivenza. Escluso, quindi, il nesso causale tra i denunciati profili di personalità della donna - ben noti all’uomo e manifestatisi già prima delle nozze e poi durante tutto il matrimonio – e la successiva irreversibilità della crisi coniugale. Applicato, in sostanza, il principio secondo cui la dichiarazione di addebito della separazione implica la prova che la irreversibile crisi coniugale sia ricollegabile esclusivamente al comportamento volontariamente e consapevolmente contrario ai doveri nascenti dal matrimonio di uno o di entrambi i coniugi, ovverosia che sussista un nesso di causalità tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell'intollerabilità della ulteriore convivenza. (Ordinanza 15144 del 30 maggio 2023 della Cassazione)