Sì alle sanzioni per l’imprenditore russo di spicco

Legittimo il congelamento dei capitali dell’imprenditore russo che opera in un settore che fornisce una notevole fonte di reddito al governo russo

Sì alle sanzioni per l’imprenditore russo di spicco

I giudici hanno confermato la decisione assunta dal Consiglio dell’Unione Europea e contestualizzata, ovviamente, rispetto alla guerra in Ucraina. Nello specifico, è stato fornito un complesso di indizi sufficientemente concreti, precisi e concordanti ad evidenziare che ci si trova di fronte ad un imprenditore di spicco e che opera in un settore che fornisce una notevole fonte di reddito al governo russo. Di conseguenza, le sanzioni nei suoi confronti sono tali da far aumentare i costi delle azioni intraprese dalla Russia in Ucraina, ed esse rispondono, quindi, alla volontà del Consiglio dell’Unione Europea di esercitare pressioni sulle autorità russe per porre fine alle loro azioni e alle loro politiche di destabilizzazione dell’Ucraina. Il riferimento è, nello specifico, ad un imprenditore di nazionalità russa, proprietario e amministratore delegato di una impresa russa produttrice di un’ampia gamma di prodotti chimici, e tale impresa si presenta in Russia come il maggior produttore di nitrato di ammonio e il secondo maggior produttore di fertilizzanti a base di ammoniaca e di azoto. (Sentenza dell’8 novembre 2023 del Tribunale dell’Unione Europea)

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