Tasso d’interesse variabile basato su indici di riferimento per i mutui ipotecari: i consumatori devono essere sufficientemente informati delle modalità di calcolo di tali indici

Spetta però ai giudici nazionali verificare l’importanza e l’accessibilità di informazioni provenienti dalla banca sugli indici di riferimento rispetto al tasso di mercato e sulla necessità di applicare un differenziale negativo per allineare il tasso d’interesse al tasso di mercato

Tasso d’interesse variabile basato su indici di riferimento per i mutui ipotecari: i consumatori devono essere sufficientemente informati delle modalità di calcolo di tali indici

Tasso d’interesse variabile basato su indici di riferimento per i mutui ipotecari in Spagna: i consumatori devono essere sufficientemente informati delle modalità di calcolo di tali indici. Spetta ai giudici nazionali verificare l’importanza e l’accessibilità di informazioni provenienti dalla Banca di Spagna sugli indici di riferimento rispetto al tasso di mercato e sulla necessità di applicare un differenziale negativo per allineare il tasso d’interesse al tasso di mercato. I giudici comunitari, ampliando l’orizzonte oltre il caso specifico, sottolineano che spetta al giudice nazionale pronunciarsi sulla qualificazione concreta di una specifica clausola contrattuale in funzione delle circostanze proprie del caso specifico. A tale scopo, però, i giudici comunitari forniscono indicazioni, che il giudice nazionale dovrà prendere in considerazione. A questo proposito, è rilevante per valutare la trasparenza e l’eventuale carattere abusivo della clausola controversa il tenore delle informazioni contenute nella circolare del 1994, che menzionano la necessità di applicare all’indice di riferimento, tenuto conto del suo metodo di calcolo, un differenziale negativo al fine di allineare il tasso di interesse al tasso di mercato. Rilevante altresì la questione se tali informazioni siano sufficientemente accessibili per un consumatore medio. Per quanto riguarda il requisito della trasparenza, i giudici comunitari rilevano che, nel caso di specie, da un lato, l’indice di riferimento in discussione è stato stabilito dalla circolare del 1990, che è stata oggetto di pubblicazione ufficiale. D’altro lato, nella clausola controversa viene precisato che l’indice in parola è descritto in un allegato di tale circolare e che quest’ultima proviene dalla Banca di Spagna. Spetta al giudice spagnolo, quindi, assicurarsi che le informazioni così fornite siano sufficienti per consentire a un consumatore medio, normalmente informato e ragionevolmente attento e avveduto, di prendere effettivamente conoscenza delle modalità di calcolo dell’indice di riferimento. Il giudice spagnolo dovrà determinare, inoltre, l’importanza, per i consumatori, delle informazioni contenute nel preambolo della circolare del 1994, per poter valutare correttamente le conseguenze economiche della conclusione del contratto di mutuo ipotecario in esame. Ciò anche tenendo presente che le informazioni indicate, e che non sono state portate a conoscenza dei clienti della banca, sembrano essere utili per il consumatore, stante il fatto che la Banca di Spagna ha ritenuto opportuno attirare l’attenzione degli istituti di credito sul livello degli indici di riferimento per i mutui ipotecari rispetto al tasso di mercato e sulla necessità di applicare un differenziale negativo per allinearli a tale tasso. (Sentenza del 13 luglio 2023 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)  

news più recenti

Mostra di più...