Teme che la fidanzata stia male e si mette alla guida con la patente sospesa: multato
Esclusa la buonafede del conducente sanzionato. Insufficiente il richiamo al presunto malore lamentato dalla fidanzata, poiché non è emerso che ella versasse in una situazione di effettivo pericolo

Ha la patente sospesa ma si mette alla guida perché teme che la fidanzata stia male: condotta non giustificabile e multa confermata. Respinta l’obiezione difensiva mirata a vedere riconosciuta la buonafede del conducente sanzionato. Insufficiente il richiamo al presunto malore lamentato dalla fidanzata, poiché non è emerso che ella versasse in una situazione di effettivo pericolo. In sostanza, la mera apprensione per il presunto malore della fidanzata non può giustificare l’illecita condotta dell’automobilista che, nonostante la precedente sospensione della patente, si è messo alla guida con l’intenzione di portarla al ‘Pronto Soccorso’ o di accompagnarla a casa. I giudici chiariscono che per il riconoscimento della scriminante dello stato di necessità è indispensabile che ricorra un’effettiva situazione di pericolo imminente di danno grave alla persona, non altrimenti evitabile, ovvero l’erronea persuasione di trovarsi in tale situazione, provocata non da un mero stato d’animo ma da circostanze concrete ed oggettive. Di conseguenza, ‘Codice della strada’ alla mano, non vale ad escludere la responsabilità del conducente lo stato di necessità invocato in ragione di un malore lamentato da un passeggero, qualora non si riscontri che quest’ultimo versasse in una situazione di effettivo pericolo e qualora non risulti l’impossibilità di provvedere diversamente al suo soccorso. (Ordinanza 7457 del 15 marzo 2023 della Corte di Cassazione)