Usufrutto per moglie e marito del bene donato in nuda proprietà

Se il coniuge sopravvive al donante, il valore del bene è quello della nuda proprietà

Usufrutto per moglie e marito del bene donato in nuda proprietà

Qualora il soggetto abbia donato la nuda proprietà di un bene, riservandosi l'usufrutto per sé e per il coniuge, vita natural durante e con reciproco diritto di accrescimento - cosiddetto usufrutto congiuntivo -, se il coniuge sopravvive al donante, il valore del bene donato corrisponde alla sola nuda proprietà. I giudici precisano poi che l'usufrutto congiuntivo, ossia l'usufrutto attribuito congiuntamente a due o più persone con reciproco diritto di accrescimento dell'uno alla morte dell'altro, si estingue con la morte dell'ultimo usufruttuario più longevo. Finché rimane in vita almeno uno dei contitolari originari, l'usufrutto congiuntivo impedisce la consolidazione con la nuda proprietà. Di conseguenza, ai fini della successione nel diritto di percepire l’indennità riconosciuta dal Codice Civile all’usufruttuario per i miglioramenti che sussistono al momento della restituzione della cosa da parte degli eredi del donante usufruttuario, poiché il conferimento deve avvenire secondo il valore del bene donato all'apertura della successione, si deve considerare la condizione giuridica del bene in quel momento. In ipotesi di donazione di immobile con riserva di usufrutto congiuntivo, se alla morte del donante sia ancora in vita uno  degli altri usufruttuari, il bene va stimato per il valore della nuda proprietà. (Ordinanza 28202 del 6 ottobre 2023 della Cassazione)

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