Azienda statale poco attenta alla denuncia fatta da una dipendente per le molestie subite sul luogo di lavoro: Stato condannato
Risarcita la lavoratrice. Evidenti le gravissime carenze dell’indagine originata dalla denuncia

Stato condannato se l’azienda di sua proprietà fa poco, quasi nulla, per fare chiarezza in merito alla denuncia presentata da una dipendente per alcune molestie sessuali subite sul luogo di lavoro. Consequenziale il risarcimento in favore della donna, che ha subito un chiaro danno morale, soprattutto alla luce delle gravissime carenze accertate nell’indagine realizzata in merito alle molestie sessuali sul luogo di lavoro da lei denunciate. Nello specifico, il caso ha riguardato le molestie sessuali sul luogo di lavoro denunciate da una donna delle pulizie operativa in una stazione ferroviaria in Romania. Lei ha raccontato che il direttore della stazione aveva tentato più volte di costringerla a fare sesso con lui. E ha aggiunto che lo Stato ha, in sostanza, fallito nel suo dovere di occuparsi della questione. Su quest’ultimo punto i giudici, pur non pronunciandosi sulla colpevolezza dell’uomo sotto accusa, ritengono emerso in modo palese che l’indagine è stata viziata da gravi carenze, frutto di un evidente inadempimento da parte dello Stato. In particolare, i giudici osservano che la compagnia ferroviaria è un’autorità pubblica, in virtù della sua proprietà statale, ma ha reagito poco alle accuse di molestie sessuali avanzate dalla sua dipendente. (Sentenza del 30 agosto 2022 della Corte europea dei diritti dell’uomo)